Riflessione di fine anno 2017  Articolo di Paolo Capraro

 Articolo di Paolo Capraro

Belluno 27 dicembre 2017

Riflessione di fine anno 2017

 

IL PROBLEMA DELLA RESPONSABILITA’.

“Un saggio ebbe a dire una volta che il male, per trionfare, ha bisogno di una cosa soltanto : l’inerzia delle persone oneste.”

Qualcosa di molto strano e non  bello è accaduto al modello di vita di cui un tempo si dava maggior peso e vanto, qualcosa che riguarda la sfera dei valori.

Uno dei suoi componenti essenziali si sta sbriciolando, e penso di sapere quale sia : il senso di responsabilità.

Non è difficile  spiegare che cos’è la responsabilità, cioè significa che ciascuno di noi si riconosce autore delle proprie azioni ed è pronto a pagarne le conseguenze.

A pensarci bene dei tanti valori su cui si regge la convivenza civile – onestà, bontà d’animo, generosità, rispettabilità – la responsabilità è forse il più importante . Senza di esso non possono esistere il rispetto, la fiducia, la legge; in una parola, non può esistere la società.

Il mio compito come cittadino è di cercare  il senso di responsabilità e aiutare con fermezza quelle persone che rifiutano di comportarsi responsabilmente o non hanno mai imparato a farlo. Ma come si sa è più facile dirlo che farlo, perché nel cercare di essere coerenti riscontriamo problematicità con individui che ci fanno nascere nel nostro intimo,  una serie di difficoltà che si chiamano senso di colpa, vergogna, imbarazzo.

Altra considerazione, si pensi ad esempio: trent’anni fa chi commetteva un crimine colpiva la società. Oggi invece le parti sembrano essersi rovesciate, ed è al criminale che si riconosce la parte della vittima: perchè è cresciuto nelle privazioni, perchè la scuola non la ha educato, perchè le Istituzioni non hanno saputo fornirgli una guida morale,  perchè la famiglia non gli ha saputo dare sicurezza e stabilità.

Personalmente non credo che sia così. Ci sono molte altre persone che, pur partendo da un’identica posizione di svantaggio, scelgono di vivere onestamente. Esentando anche parzialmente i criminali dal dovere della responsabilità, rischiamo di diventare una società dove tutto può essere giustificato e nessuno è responsabile di nulla.

Ciò di cui abbiamo disperatamente bisogno è un maggior numero di persone convinte che chi commette un crimine è l’unico responsabile di quello stesso crimine.

 Punto e basta. E’ una sua scelta.

La tendenza al permissivismo non può essere invertita da un giorno all’altro. Ma nelle nostre case, nelle nostre scuole, nel nostro ordinamento giudiziario si può agire per ristabilire il senso di responsabilità.

Proviamo a dare qualche segnale iniziando dai  genitori.

Il tipo di persone che diventeranno i vostri figli dipende da ciò che fate – o non fate – per loro. E dunque cercate fin dall’inizio di instillare nei vostri ragazzi la capacità di provare vergogna, dicendo loro chiaramente che, come ci sono azioni per le quali saranno lodati, così ce ne sono altre – la menzogna, la frode, il furto – che sono inaccettabili e per le quali saranno puniti. A plasmare il carattere dei vostri figli potranno anche contribuire, ad esempio delle associazioni volontaristiche, che insegnano il senso della responsabilità e lo rinforzano con l’esempio dei coetanei, e le realtà locali che spaziano dalle parrocchie alle proloco.

E che dire agli insegnanti?

Una semplice riflessione, pur sapendo che non è per nulla facile: la vostra aula è una società in miniatura, non scusate i cattivi comportamenti. Abituate gli allievi a imporsi reciprocamente buone norme di comportamento, e cercate di convincere la direzione della scuola a rendere più rigida la disciplina.

Per quanto riguarda al modo di far rispettare la legge, mi permetto un suggerimento agli “specialisti” del sistema giudiziario, direi : “Fate in modo che pene giuste, rapide e inevitabili, tornino a essere uno dei pilastri del senso di responsabilità. Non c’è niente di irragionevole o di incivile nella giusta punizione, ma non lo si direbbe certo, considerando l’attuale sistema giudiziario. I delinquenti non temono la legge perchè nella maggioranza dei casi è così lenta nel comminare le pene, e queste sono talmente lievi, che tutto l’effetto deterrente va perso.

Così come stanno oggi le cose, alcuni malfattori assumono un’aria indignata quando avete la pretesa di arrestarli.

Ecco che le persone oneste non devono rimanere passive e lasciare che il male trionfi.

Possono reagire, e possono cominciare a farlo imponendosi il rispetto di un codice morale.

Dobbiamo resuscitare e rafforzare il senso di responsabilità, perchè è un valore senza il quale non possiamo vivere.

Paolo Capraro