I manager della nostra vita siamo noi

Quando non si dei leader, il successo consiste semplicemente nel crescere. Quando si diventa leader, invece, il successo si materializza nel far crescere gli altri.”  JACK WELCH JR.

È con questa frase che inizia la mia tesi di laurea intitolata “Le competenze dei manager nella gestione dei cambiamenti, anticipando i futuri possibili. In questo elaborato scritto a conclusione del mio percorso di studi in Ingegneria Industriale presso l’Università degli Studi di Trieste ho trattato quali dovrebbero essere le competenze che un manager dovrebbe possedere per far fronte al futuro, luogo sempre più incerto e imprevedibile. In secondo luogo ho mostrato

l’intreccio tra la figura del manager e quella del leader, quali caratteristiche li accomuna e perché è bene che nelle società del futuro i dirigenti siano anche dei leader. Infine ho sviluppato le competenze del managerleader del futuro: la Ridondanza Cognitiva, la Wise Leadership e la Stakeholder Engagement.

Durante l’analisi delle fonti e la stesura della tesi ho notato come questi tre importanti approcci

che aiutano il managerleader di un’azienda a stare sul mercato possano essere traslati e riadattati

anche alle singole persone di una collettività; in altre parole ho capito che questi concetti possono essere implementati nella realtà quotidiana di ogni uno di noi. Possono aiutarci a fronteggiare i problemi della nostra vita privata e lavorativa con il metodo più efficace, nel miglior modo e minor tempo possibile.

Entriamo nel merito della questione e analizziamo singolarmente le singole metodologie.

1) Lo Stakeholder engagement (coinvolgimento dei portatori di interesse): e un’attività sistematica che coinvolge gli interlocutori chiave di un’organizzazione su tematiche rilevanti. Quando si parla di stakeholder engagement si parla di un gruppo di figure che influiscono sulla reputazione e sul benessere dell’azienda in maniera più o meno forte. Questo approccio si base sul principio dell’inclusività che a sua volta è governato dai seguenti tre principi:

Rilevanza: richiede la conoscenza degli stakeholder e delle loro concrete aspettative;

Completezza: prevede la comprensione delle aspettative degli stakeholder, del loro punti di vista e dei loro bisogni associati a tematiche concrete;

Rispondenza: fa s che si risponda in maniera coerente alle aspettative e ai dubbi concreti espressi dagli stakeholder.

Dalla mia ricerca emerge come sia sempre più rilevante coinvolgere i nostri portatori di interesse (nel caso aziendale gli azionisti, i manager, i dipendenti, i fornitori, i clienti, la comunità locale etc.) mentre nel caso del singolo potrebbero essere la famiglia, gli amici, i parenti, i colleghi di lavoro e la comunità di cui fa parte.

Coinvolgendoli si potranno ascoltare e comprendere le loro necessità, problemi e desideri per poi attuare una strategia che comporti la risoluzione degli stessi e che crei un valore aggiunto per entrambe le parti.

2) La Ridondanza Cognitiva: viene definita da Alessandro Cravera nel suo libro “Allenarsi alla

Complessità” (2020) come “la capacit di generare un numero elevato di domande che

consentono di leggere la situazione da una molteplicità di punti di vista differenti e di contestualizzare la decisione da prendere”.

Prima di rispondere frettolosamente o dare una soluzione imprecisa ad un problema,

bisognerebbe porsi molte domande sulla stessa questione da risolvere per vedere il problema da un altro punto di vista.

 

 

 

3) La Wise Leadership: si identificano tutti quegli approcci mentali che sfociano nell’analisi del

contesto, operata tramite l’intelligenza contestuale. I leader del futuro dovranno

possedere oltre alle competenze classiche di carisma, capacità persuasiva, assertività e rapidità di azione anche la capaci di usare l’intelligenza contestuale miscelando cretività e conoscenza per raggiungere un obiettivo comune. Mettendo sullo stesso piano i propri interessi e quelli degli stakeholder e bilanciando gli effetti di brevelungo periodo, i leader dovranno sapersi adattare all’ambiente in cui operano, plasmandolo in modo da ottenere un contesto pifavorevole all’obiettivo che vogliono ottenere.

Esercitare la Wise Leadership significa che il leader deve sviluppare una consapevolezza di

sf (dei propri limiti e delle proprie competenze) e del contesto in cui opera. Gli viene richiesto di saper anche interpretare la realtà osservandola da molteplici punti di vista, minimizzando gli effetti negativi delle sue azioni che perturbano il sistema.

I quattro fattori abilitatori della Wise Leadership sono:

common good focus: può essere considerato come la predisposizione a privilegiare un’azione orientata al «bene comune». La leadership saggia si manifesta pertanto con il superamento degli obiettivi personali e il bilanciamento degli interessi collettivi in gioco. La sua finalità e costantemente orientata a creare un contesto migliore di quello passato;

context reading & shaping: una leadership saggia si basa sia sulla profonda comprensione del contesto in cui si agisce sia sulla predisposizione all’azione trasformativa dello stesso. L’azione non si inserisce in uno schema ideologico o idealistico della realtà, ma e strettamente connessa alla situazione che si sta affrontando, con i suoi vincoli e le sue peculiarità. Al contempo, però, l’azione e pensata per essere generatrice di un nuovo futuro;

empathic & social concern: la leadership si fonda sulle relazioni, quindi l’inclusione e l’apertura agli altri (punti di vista, emozioni e caratteristiche peculiari) rappresentano un aspetto fondamentale della stessa. Questo fattore abilitante consente di rendere l’azione della leadership più calda, in grado quindi di generare interazioni sociali benevole e più efficaci per le parti coinvolte;

short/long term balance: la complessità richiede una costante attenzione alla dimensione temporale. L’azione della leadership non può essere cieca nei confronti dei suoi effetti futuri, nf può, sull’altare del lungo termine sottovalutare l’importanza di un risultato nel presente. Il bilanciamento degli effetti di breve e lungo termine e la scelta di privilegiare i primi o i secondi, in base al momento e alla situazione, rappresentano un fattore determinante per l’esercizio della Wise Leadership.

Risulta perciò fondamentale adottare nella vita quotidiana il concetto della Wise Leadership per conoscere meglio l’ambiente circostante leggendo il contesto e plasmandolo per un futuro migliore, avendo a cuore le interazioni sociali positive tramite il bilanciamento degli effetti di breve e lungo termine con l’obiettivo di privilegiare un’azione orientata al bene comune.

Utilizzando queste metodologie potremmo dunque essere i manager di noi stessi, raggiungendo

gli obiettivi che ci prefissiamo e migliorando l’ambiente e i rapporti con le altre persone.

Auspico dunque che questo articolo possa servire da ispirazione a tutte quelle persone che non hanno ancora trovato un metodo sistematico e favorevole alla risoluzione dei problemi e degli imprevisti che la vita gli pone davanti, in modo che possano affrontarli e vivere una vita più felice e serena.

 

Beniamino Capraro