La nostra identità

 

     IL NOSTRO CAPPELLO     


Sapete cos’è un cappello alpino?E’ il mio sudore che l’ ha bagnato e le lacrime che gli occhi piangevano e tu dicevi: “nebbia schifa”.
Polvere di strade, sole di estati, pioggia e fango di terre balorde,
gli hanno dato il colore.
Neve e vento e freddo di notti infinite, pesi di zaini e sacchi, colpi d’armi e impronte di sassi, gli hanno dato la forma.
Un cappello così hanno messo sulle croci dei morti, sepolti nella terra scura, lo hanno baciato i moribondi come baciavano la mamma.
L ‘han tenuto come una bandiera.
Insegna nel combattimento e guanciale per le notti.
Vangelo per i giuramenti e coppa per la sete.
Amore per il cuore e canzone di dolore.
Per un Alpino il suo CAPPELLO è TUTTO

CHI E’L’ALPINO

                  – ha una grande fede
                  – ama la famiglia
                  – ama il lavoro
                  – ama la sua patria
                  – ama la montagna
                  – ama e custodisce la natura
                  – è un uomo generoso
                  – ha il senso del dovere
                  – ha il senso della solidarietà
                  – è un uomo sincero
                  – fa dell’umiltà la sua forza
                  – è amico di tutti
                  – ama l’allegria
                  – è leale e schietto
                  – è custode delle tradizioni e dei costumi
                  – ha grande senso dell’onore
                  – è pronto alla difesa della patria
                  – ricorda doverosamente i caduti
                  – difende i valori della società
                  – è esempio di altruismo
                  – è legato alla propria bandiera
                  – non scende a compromessi sui principi
                  – è pronto ad aiutare i bisognosi ed i più deboli
                  – è pronto al sacrificio
                  – ha un alto senso civico
                  – predilige l’amore e la pace
                  – ama la verità e la giustizia
                  – tramanda ai giovani la storia con l’esempio
                  – e perchè no….anche un buon bicchier di vino