Carro mascherato della “Contea di Rivamaor”

Anche quest’anno con il patrocinio della Società “Và avanti tì…che mi me gnen da piànder” è stato allestito in occasione del Carnevale, il Carro Mascherato della (Contea di Rivamaor).

Un nutrito gruppo di partecipanti ha dato man forte nell’esecuzione del carro.

Uno, due, tre…e forse il quarto.

Il posto per l’allestimento è stato, dopo un lungo pellegrinare per un capannone dove poter lavorare; il cortile all’addiaccio del Capo-carro, un certo Edy De Barba.

Il progetto con annesso materiale vario è stato illustrato all’innumerevole pubblico, accorso per la delucidazione di tale manufatto mobile, nella lussuosa reggia in un’ala del castello della “Contea di Rivamaor”

Stà di fatto che; tira de qua…tira de là, il carro cominciava a prendere forma.

Bisognava , come da progettazione avveniristica, stare nel contesto dell’acqua, questo era il motivo della riuscita finale. Sulla base del carro, prestatoci per l’occasione da Tonin, dalle Valli, abbiamo cominciato col costruire una casetta che funzionasse per metà da mulino e dall’altra da centrale elettrica. Il bello della costruzione è che dopo qualche bicchiere di brùlè cominciavano le variazioni in corso d’opera, ogni idea era ben accetta. Il mulino è stato costruito tutto di sana pianta, una ruota del diametro di due metri azionata da un motorino elettrico faceva girare le pale in un contenitore pieno d’acqua e l’effetto era molto suggestivo a vedersi, dava proprio la sensazione della realtà. L’altra metà della casetta, dal sottotetto partivano i fili dell’alta tensione che arrivavano al traliccio alto 5 metri, e le luci all’estremità di questi si accendevano, dando la sensazione della corrente.

Due bottiglie, alte più di un metro, d’acqua minerale e liscia, si vedevano a lato del carro, mentre più indietro un’antico alambicco con tanto di serpentina faceva uscire dal rubinetto, della vera grappa, poi fatta assaggiare a tutti durante le sfilate.

Domenica 7 febbraio di buon’ora partenza dalla Contea, passaggio per il centro di Visome e poi su fino a Castoi per proseguire fino a Madeago dove c’èra il raduno. Da lì attraversamento di tutti i paesini fino al campo sportivo di Castion, tutti in fila per la sfilata del pomeriggio. Dopo aver riempito lo stomaco tutti ai loro posti. Arriva il nostro turno, musica a bomba, miscelata da Walter, si inizia lo spettacolo, metti in moto la ruota, i ragazzi vestiti da sacchi gettavano coriandoli miscelati a farina, sul carro il mugnaio e consorte, al seguito un lavoratore del BIM, un paio di pescatori da fiume, delle signore in abiti anticati con tanto di (lavador, sempedòn e cesti) con carretto appresso e ranocchio nel màstèl, le belle lavandaie, poi c’èra per stare in tema con l’acqua un prete, che con tanto di secchiello di acqua santa benediva tutti a destra e a manca. Una grande goccia d’acqua si muoveva di qua e di là gettando piccoli spruzzi ai più curiosi, insomma, tutto in tema di acqua.

Tant’è vero che la parodia per la giuria diceva così: << ”ACQUA, BENE COMUNE..? MA!!! OGNUN TIRA ACQUA AL SO MULIN..!” Il carro è ispirato a questo vecchio proverbio,adattato ai giorni nostri dove l’acqua è diventata un bene prezioso che i vari enti sfruttano per ottenere il massimo del profitto. Altro che la vita del vecchio mulino che girava grazie all’acqua incanalata nella rosta e che poi tornava nel suo corso..! Anche noi comuni cittadini dovremmo imparare a rispettare questa risorsa indispensabile alla nostra vita.

C’è di buono che, comunque vada, dalla sorgente dove sgorga alla fine dopo varie peripezie arriva sempre al mare.>>

Dopo aver ritirato il premio di partecipazione e il premio “speciale” per la Critica, ammassamento presso lo stend della Contea di Rivamaor per festeggiare la bella giornata a base di polenta e “scopètòn” per tutti.

In settimana briefing, con cena, per la partecipazione al Carnevale di Sedico, e così domenica 14 ci risiamo ritrovati in piazza a Sedico per la sfilata, anche noi nel bel mezzo del regno del carnevale, con il nostro carro che non ha per niente sfigurato tra i colossi di cartapesta, abbiamo letteralmente preso d’assalto il palco dove abbiamo intrattenuto per un buon quarto d’ora tutti col naso all’insù, premio di partecipazione e tutti a casa. Che domeniche!!!…quando si è amici e ogn’uno rispetta le idee degli altri, non si può che godere di queste situazioni. Nel cartello davanti al trattore si leggeva; Quei da Rivamaor, il grande assente e atteso carro di Visome quest’anno non c’èra…, peccato, di solito allestiscono dei bei carri…, con delle motivazioni ben azzeccate…,!!!

Arrivederci a tutti all’edizione 2011. Mi sembra che ci fosse stato per le bacheche la notizia dell’impresa del carro, magari si sperava in qualche piccolo “sponsor” visto che ci sono sempre delle spese, uno deve aver aderito…e poi, mi sembra di sentire la frase: <<Ma elo chi che ghe hà dìt de farlo…, che i se rànge…>> (E.P.)