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l'eco Del CASTIONESE inserto speciale1
dal mondo del volontariato
ESPERIENZE... CHE LASCIANO IL SEGNO
tQi uaagngdiuostilasiol rcruiosroe Nicola, assieme all’équipe medica con la quale ha operato nel periodo in cui ha vissuto la
sua esperienza di volontariato a Santo Domingo; un’esperienza che –come ha detto lui
Quando don Marco questo inverno stesso- lo ha arricchito sotto tanti aspetti: professionali, ma soprattutto umani.
mi ha chiesto di poter parlare
dell’esperienza che stavo vivendo con case di lamiera, vecchi edifici e nell’abituarsi ai costumi e soprattut-
dal vivo ai giovani castionesi, ho gente sulle strade in condizioni to al modo di lavorare, spesso
subito accettato la sfida con gran- precarie). E qui ho appreso la diverso dal nostro. Ci sono moltis-
dissimo entusiasmo. Purtroppo prima grande lezione: la generosità sime cose che in questi mesi ho
però la vita spesso ci pone sfide dei gesti. Ricordo ancora il povero immagazzinato e che riassumo in
inattese e quindi spero di conden- autista dell’ospedale che era poche brevi parole: 1) felicità
sare in queste righe quello che venuto a prendermi e pur di aiutar- incondizionata: la felicità davvero
sicuramente vi avrei espresso a mi è stato tutta la sera con me per non richiede troppo, molte volte un
voce, sperando di far trasparire la farmi avere una tessera telefonica sorriso, una pacca sulla spalla, un
stessa sincerità ed emozione. Una e spiegarmi dove fosse il super- caffè insieme a persone che scher-
esperienza di lavoro che si è mercato vicino a casa mia sottra- zano e ridono per una parola o una
trasformata in un momento di rifles- endo tempo ai quattro figli e alla battuta valgono molto di più di tante
sione, ma soprattutto in un grande moglie incinta. Dal primo giorno in cose materiali; 2) supporto: ricordo
dono per riscoprire valori e senti- cui sono arrivato fino al triste epilo- che i primi mesi i miei colleghi mi
menti che resteranno nella mente e go di dover prendere un volo stra- chiamavano quasi tutti i giorni per
nel cuore per molto, molto tempo. ordinario in piena emergenza sapere come stavo, se avevo fatto
Per chi non mi conosce mi chiamo COVID, quell’isola è stata un insie- la spesa, se avevo bisogno di qual-
Nicola, ho 30 anni, sono un aspi- me dinamico di emozioni: il timore cosa; sapevano che ero solo e non
rante cardiochirurgo, e sono di iniziare da zero in un nuovo smettevano di preoccuparsi per me
cresciuto nella spensieratezza e ospedale con nuovi colleghi, e lo facevano senza fini; ecco
genuinità delle nostre bellissime l’entusiasmo delle prime sale ope- credo che una chiamata o un mes-
terre che mi hanno insegnato ratorie e della crescita lavorativa e saggio alle persone sole abbiano
l’amore per la semplicità, sempre scientifica, la pazienza un valore inestimabile, specie in
però associato a un forte desiderio nell’imparare una nuova lingua, questi tempi. 3) Ottimismo: anche
di esplorare quel mondo così vasto di fronte a momenti infelici o situa-
che c’era oltre il Nevegal. E così a Un’immagine che racchiu- zioni difficili, ricordo colleghi e
maggio dello scorso anno, grazie al de un frammento di vita soprattutto genitori dei bambini che
supporto di uno dei miei maestri significativo: un bambino operavamo (spesso con malforma-
nell’ospedale in cui sto lavorando, che Nicola ha seguito e zioni cardiache con scarse chance
sono partito alla volta del Nuovo che, pur nella sua povertà, di sopravvivenza) che sapevano
Mondo per perfezionare le mie lo ha voluto ringraziare accettare situazioni di sconforto
abilità professionali. Dopo 10 ore di facendogli dono di una con grande serenità, serenità che
volo sono così approdato a Santo maglietta (la grandezza proveniva sicuramente dalla loro
Domingo, la culla delle Americhe, delle piccole cose!). fervente fede, ma anche dal forte
dove è stata edificata la prima senso della comunità e della fami-
chiesa cristiana del continente glia; sapevano che non erano soli e
americano e dove lo spirito cattoli- che qualsiasi cosa fosse successa,
co è ancora fortissimo. La prima c’era qualcuno o qualcosa pronti
sensazione è stata di rimorso per ad aiutarli. 4) Fiducia: ricordo geni-
aver lasciato alle spalle molte tori che ti guardavano prima
certezze, e di paura (la strada che dell’intervento con aria di paura e di
porta alla capitale costeggia il mare speranza, ma quando uscivi e spie-
e una serie di quartieri poverissimi gavi che il peggio era passato e
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